Nuova partnership con Bosch
Siamo orgogliosi di annunciare la nuova partnership esclusiva con una delle aziende più importanti nel panorama mondiale come Bosch. Da oltre 125 anni, il nome “Bosch” è associato a tecnologie all’avanguardia ed invenzioni pionieristiche che hanno fatto la storia. Bosch distribuisce i suoi prodotti in tutto il mondo ed è attiva nei più disparati settori.

Siamo presenti all’interno della lista degli installatori Security Master di Bosch Security Systems a questo link https://www.boschsecurity.com/it/it/dove-acquistare/installatori-security-master/ ed in qualità di distributori autorizzati anche nell’area “Dove acquistare” nella ricerca su mappa: https://www.boschsecurity.com/it/it/dove-acquistare/ricerca-codice-postale/
Entrare a far parte del Bosch Elite Program, in quanto Security Master è un’ulteriore conferma che per noi della Security Solutions l’obiettivo è categorico: offrire qualità. Ogni scelta aziendale è orientata in tal senso per garantire il massimo ai nostro clienti, lavoriamo costantemente per migliorare tutti settori aziendali, scegliere i migliori prodotti sul mercato e perfezionare il nostro know-how per renderle ancor più all’avanguardia i sistemi che installiamo.
Videosorveglianza e privacy: le FAQ del Garante per la Privacy
Le disposizioni normative in materia di videosorveglianza sono state rivoluzionate con l’entrata in vigore della riforma sovranazionale sulla tutela dei dati personali che a fianco del rinomato GDPR ha introdotto un provvedimento meno noto ma altrettanto importante.
La Direttiva Ue 2016/680 che è stata recepita in Italia con il d.lgs. n. 51/2018, relativamente alle attività di investigazione e di polizia. L’effetto concreto di questa rivoluzione copernicana in materia di videosorveglianza stenta ancora ad essere apprezzato dagli operatori alle prese da una parte con il provvedimento generale del Garante dell’8 aprile 2010 e dall’altra con le linee guida EDPB n. 3/2019 che dispongono le regole generali sulla videosorveglianza con espressa esclusione dei trattamenti riservati alla direttiva Ue 2016/680.
Le risposte del Garante alle domande più frequenti in materia non evidenziano questa doppia anima della videosorveglianza ma forniscono indicazioni generali che restano molto utili per avvicinare l’utente alle nuove regole.
L’installazione di sistemi di rilevazione delle immagini, specifica la FAQ n. 1, «deve avvenire nel rispetto, oltre che della disciplina in materia di protezione dei dati personali, anche delle altre disposizioni dell’ordinamento applicabili: ad esempio, le vigenti norme dell’ordinamento civile e penale in materia di interferenze illecite nella vita privata, o in materia di controllo a distanza dei lavoratori. Va sottolineato, in particolare, che l’attività di videosorveglianza va effettuata nel rispetto del cosiddetto principio di minimizzazione dei dati riguardo alla scelta delle modalità di ripresa e dislocazione e alla gestione delle varie fasi del trattamento. I dati trattati devono comunque essere pertinenti e non eccedenti rispetto alle finalità perseguite».
Altro principio fondamentale, prosegue l’organo centrale, riguarda la responsabilizzazione del titolare del trattamento (cd accountability). Non serve più rivolgersi al Garante, salvo casi particolari, per attivare un sistema e decidere i tempi di conservazione delle immagini. Spetterà al titolare del trattamento assumere queste determinazioni ed essere in grado di rendicontarle.
Il titolare del trattamento «deve, altresì, valutare se sussistano i presupposti per effettuare una valutazione d’impatto sulla protezione dei dati prima di iniziare il trattamento». Che di fatto è sempre obbligatoria per l’attivazione di un impianto di videosorveglianza pubblica o nel caso di impianti particolarmente moderni e performanti. L’informativa agli interessati sarà strutturata su due livelli.
Il nuovo cartello introdotto dalle linee guida 3/2019 unitamente ad una informativa dettagliata magari disponibile sul web.
Sui tempi di conservazione delle immagini l’Autorità conferma l’orientamento europeo alla massima limitazione, in genere non superiore a 72 ore, da verificare volta per volta, salvo disposizioni normative puntuali. In alcuni casi può essere necessario prolungare i tempi di conservazione delle immagini, specifica la FAQ n. 6, «inizialmente fissati dal titolare o previsti dalla legge: ad esempio, nel caso in cui tale prolungamento si renda necessario a dare seguito ad una specifica richiesta dell’autorità giudiziaria o della polizia giudiziaria in relazione ad un’attività investigativa in corso».
Attenzione agli impianti posizionati nelle scuole. Il titolare del trattamento deve «garantire il diritto dello studente alla riservatezza. Può risultare ammissibile l’utilizzo di tali sistemi in casi di stretta indispensabilità, al fine di tutelare l’edificio e i beni scolastici da atti vandalici, circoscrivendo le riprese alle sole aree interessate. È inoltre necessario segnalare la presenza degli impianti con cartelli. Le telecamere che inquadrano l’interno degli istituti possono essere attivate solo negli orari di chiusura, quindi non in coincidenza con lo svolgimento di attività scolastiche ed extrascolastiche. Se le riprese riguardano l’esterno della scuola, l’angolo visuale delle telecamere deve essere opportunamente delimitato». Ma per scuole, ospedali e ambienti protetti, specifica il Garante, c’è un apposito disegno di legge che attualmente è fermo in Parlamento.
Anche l’interferenza delle telecamere con la tutela dei lavoratori potrebbe risultare critica. Le telecamere negli ambiti lavorativi infatti possono essere installate «esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, nel rispetto delle altre garanzie previste dalla normativa di settore in materia di installazione di impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo (art. 4 della l. 300/1970)».
No alle telecamere private puntate sulla strada, ribadisce la FAQ n. 10. «Al fine di evitare di incorrere nel reato di interferenze illecite nella vita privata (art. 615-bis c.p.), l’angolo visuale delle riprese deve essere comunque limitato ai soli spazi di propria esclusiva pertinenza, escludendo ogni forma di ripresa, anche senza registrazione di immagini, relativa ad aree comuni (cortili, pianerottoli, scale, parti comuni delle autorimesse) ovvero a zone di pertinenza di soggetti terzi. È vietato altresì riprendere aree pubbliche o di pubblico passaggio».
Particolari norme riguardano poi i condomini dove «è necessario in primo luogo che l’istallazione avvenga previa assemblea condominiale, con il consenso della maggioranza dei millesimi dei presenti (art. 1136 c.c.). È indispensabile inoltre che le telecamere siano segnalate con appositi cartelli e che le registrazioni vengano conservate per un periodo limitato. Valgono al riguardo le osservazioni di cui alla FAQ n. 5. In ambito condominiale è comunque congruo ipotizzare un termine di conservazione delle immagini che non oltrepassi i 7 giorni».
Via libera infine alle foto trappole comunali per il controllo delle discariche, alle smart cam domestiche facendo però attenzione alla dignità delle persone e alla tutela di eventuali collaboratori domestici. E nulla osta al posizionamento di telecamere finte o di utilizzo di telecamere sui droni che effettuano riprese ad una distanza tale da impedire il riconoscimento delle persone.
Restano valide, infine, a parere del Garante, anche tutte le indicazioni già fornite in precedenza sulla necessità di preventiva segnalazione degli strumenti elettronici di controllo del traffico.
I cartelli che segnalano tali sistemi sono obbligatori, «anche in base alla disciplina di settore. L’utilizzo di tali sistemi è lecito se sono raccolti solo dati pertinenti e non eccedenti per il perseguimento delle finalità istituzionali del titolare, delimitando a tal fine la dislocazione e l’angolo visuale delle riprese. La ripresa del veicolo non deve comprendere (o deve mascherare), per quanto possibile, la parte del video o della fotografia riguardante soggetti non coinvolti nell’accertamento amministrativo (es. eventuali pedoni o altri utenti della strada).
Le fotografie o i video che attestano l’infrazione non devono essere inviati al domicilio dell’intestatario del veicolo, ma l’interessato, ossia la persona eventualmente ritratta nelle immagini, può richiederne copia oppure esercitare il diritto di accesso ai propri dati (fermo restando che dovranno essere opportunamente oscurati o resi comunque non riconoscibili i passeggeri presenti a bordo del veicolo)».
Security Solutions S.r.l. ricerca Tecnico informatico hardware e software.
Il candidato cercato deve possedere un esperienza nella capacità di diagnosticare le problematiche dei diversi dispositivi client, assemblaggio e ampliamento a livello hardware dei computer e delle reti. Configurazione dei sistemi operativi e connettività di rete – ethernet, TCP/IP, richieste ottime capacità di troubleshooting anche in Help Desk. Utilizzo dei programmi per la configurazione e il testing dei dispositivi Conoscenza active directory Conoscenza Server Microsoft. Conoscenza degli strumenti di Office Automation (Word, Excel, PowerPoint) e della lingua inglese, sia scritta che parlata.
La conoscenza di reti antintrusione/TVCC, sistemi di supervisione, alimentazione e trazione elettrica è da considerarsi un plus, così come la conoscenza delle procedure di gara nell’ambito della Pubblica Amministrazione.
Passione e attitudine per il settore Information Technology, una naturale predisposizione ai rapporti interpersonali ed al lavoro in team, uniti a una forte attitudine al problem solving e flessibilità, completano il profilo ricercato.
Contratto di lavoro: Impiegato – Tempo pieno, Tempo indeterminato
Sede di lavoro: San Nicola La Strada (CE)
Rispondere al presente annuncio inviando CV aggiornato con foto e autorizzazione al trattamento dei dati personali a selezione.personale@securitysolutionsrl.it con oggetto: Tecnico informatico hardware e software.
Annuncio rivolto a candidati di entrambi i sessi (D.Lgs 198/2006) ed in rispetto del principio delle pari opportunità (L. 903/77). Inviare la propria candidatura con autorizzazione al trattamento dei dati personali, ai sensi dell’art. 13 del d.lgs. n. 196/2003 e dell’art. 13 GDPR Regolamento UE n. 2016/679.
Ampliato il credito d’Imposta al 50% anche su telecamere e apparecchiature per il rilevamento della temperatura corporea.
Il decreto Liquidità (D.L. n. 23 del 2020), allo scopo di potenziare le misure per la sicurezza dei lavoratori volte a limitare l’esposizione accidentale dei medesimi agli agenti biologici, ha ampliato il credito d’imposta fruibile per la sanificazione degli ambienti, prevedendo la possibilità di utilizzo del medesimo anche per l’acquisto di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale.
Potranno fruire dell’agevolazione anche le spese per l’acquisto di attrezzature volte a evitare il contagio del virus COVID-19 nei luoghi di lavoro quali mascherine, guanti, visiere o occhiali protettivi, tute e calzari. Sono, inoltre, agevolabili gli acquisti di detergenti mani e disinfettanti. Inoltre, l’agevolazione è estesa all’acquisto e all’installazione di dispositivi ambientali di sicurezza quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi e le telecamere e apparecchiature per il rilevamento della temperatura corporea.
Il credito d’imposta potrà essere fruito per le spese citate dai soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione. Potranno usufruire del bonus tutte le imprese a prescindere dalle dimensioni.
La misura prevede il riconoscimento di un credito d’imposta del 50% delle spese sostenute nel periodo d’imposta 2020 per l’acquisto degli specifici prodotti citati per un massimo di 20 mila euro per ciascun beneficiario.
La Secuirty Solutions Srl si presta al servizio dell’emergenza Covid 19 offrendo vari tipi di soluzioni termografiche in grado di analizzare con grande precisione la temperatura corporea delle persone, riuscendo così a rilevare istantaneamente i casi di febbre e monitorare possibili contagi. Soluzioni affidabili, pratiche ed immediate per effettuare un rapido controllo di potenziali stati febbrili, senza necessità di contatto con l’operatore.
Soluzioni indispensabili tanto ad attività private come negozi, alimentari e fabbriche, quanto a entità pubbliche e istituzionali quali ospedali, comuni, scuole ed università.
Le telecamere termografiche sono dotate di un algoritmo altamente innovativo e potente per la misurazione della temperatura ad alta precisione. Inoltre, incorporano l’intelligenza artificiale basata sul rilevamento dei volti. Questo permette di filtrare qualsiasi tipo di falso allarme generato da altre fonti di calore (bevande calde, sigarette, lampadine, ecc.).
Allarme furti nelle scuole: La Security Solutions Srl dona impianto di antifurto e videosorveglianza alla scuola “De Amicis” di Caserta
Caserta – Con l’arrivo della stagione del grande freddo scatta l’allarme nelle scuole per i furti delle caldaie. Un appuntamento tristemente puntuale già da qualche anno a Caserta e provincia, e che vede sotto assedio case private, studi edifici pubblici, senza soluzione di continuità. Un problema cha quest’anno ha solo ritardato di qualche settimana i raid rispetto agli anni scorsi, e che già invita alla conta dei danni.
IL CASO DE AMICIS
La De Amicis aveva deciso di serrare i ranghi sul fronte sicurezza, immaginando i ladri come nemici numero uno e non certo la pioggia. E così, dopo otto computer collegati a lavagne interattive multimediali, e due Pc portatili rubati in meno di due anni, la dirigente scolastica Tania Sassi aveva chiesto aiuto ai genitori.
IL PROGETTO ADOTTIVO
«Avevamo proposto ai genitori dei nostri 500 bambini il progetto adotta un’aula – spiega la Sassi – affinché ciascuno contribuisse all’acquisto di arredi e suppellettili come banchi, sedie, e quant’altro di competenza del Comune, oppure all’acquisto di computer e materiale elettronico da fornire agli alunni. Poi, all’ennesimo furto che rischiava di inficiare tutti gli sforzi compiuti dai genitori, si è fatta avanti la famiglia di due alunni, titolari della Security Solutions Srl, che ci ha regalato un impianto antifurto e di videosorveglianza. Un dono straordinario, di installazione e programmazione all’avanguardia che oggi garantisce alla nostra scuola telecamere, sensori, monitor e App collegate direttamente alla centrale operativa della Polizia di Stato». Un circuito virtuoso da imitare, e che potrebbe essere di esempio e monito a chi istituzionalmente è chiamato a garantire la «sicurezza» del diritto allo studio non sprecando risorse.
(fonte: https://www.ilmattino.it/
Antifurto nebbiogeno: i punti di forza
L’antifurto nebbiogeno è una novità molto interessante, una tipologia di antifurto che si è affacciata sul mercato solo da breve tempo, ma che ha trovato subito un grandissimo riscontro.
Come si può intuire dal nome, la nebbia è la principale protagonista di questa tipologia di antifurto, scopriamo subito dunque di che cosa si tratta e quali sono le ragioni per cui si ritiene che quest’antifurto sia un’autentica prima scelta per la protezione dei più disparati spazi Indoor.
C’è tempo fino al 31 dicembre 2018 per le detrazioni fiscali
Le detrazioni fiscali previste per la sicurezza sono valide anche per gli antifurti. La disposizione, infatti, è stata prorogata dalla legge di bilancio 2018 fino al 31 dicembre 2018. Si tratta di una detrazione d’imposta del 50% delle spese sostenute, fino a un massimo di 96.000 euro. Tra gli interventi che rientrano in questo bonus di carattere fiscale troviamo anche l’installazione di sistemi di antifurto.
I vantaggi di un antifurto perimetrale
Un impianto di antifurto perimetrale ha lo scopo di proteggere il perimetro di una proprietà (sia essa un edificio o un giardino) ed è costituito da sensori, solitamente a raggi infrarossi, installati su supporti fissi. I sensori delimitano il perimetro e lo mettono in sicurezza attivandosi al passaggio dei malintenzionati. Lo scopo principale dell’antifurto perimetrale è quello di segnalare e impedire l’intrusione di ladri all’interno di questo spazio, che si tratti di un giardino, un appartamento o un capannone.
L’antifurto perimetrale è generalmente usato per la sorveglianza di ampie strutture (come magazzini, scuole, aziende), ma può essere adattato a qualsiasi tipo di perimetro. Grazie ai sensori, l’antifurto perimetrale segnala il pericolo sia ai proprietari di casa che, eventualmente, alla Centrale Operativa a cui è possibile collegarlo, la quale invia una tempestiva segnalazione alle guardie giurate che potranno intervenire in brevissimo tempo.